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Vinitaly 2007, storie da raccontare

Ci stiamo pian piano riprendendo dalla fatica del Vinitaly, quest’anno vissuto anche con una diretta, ma abbiamo voglia di raccontarvi una bellissima storia che magari alcuni già conoscono, ma che a noi ci ha colpito.

Punto di partenza è stato alcuni mesi fa una discussione sul forum di wine-report sui riesling italiani.
Era stato citato il Riesling di Vajra che, poco dopo, grazie al regalo di un amico sono riuscito ad assaggiare nella versione 2005, trovandolo molto interessante, ma con dei toni un pò aspri da vino stra-giovane.

Così, approfittando del Vinitaly, mi sono recato allo stand di Vajra dove Milena Vajra ci ha gentilmente fatto degustare l’annata 2006.
Veramente ottima, con un’eleganza ed una freschezza da berne a litri, ma che gusteresti lentamente lentamente.

Ovviamente è scattata la domanda: “Ma il riesling nella patria del Barolo che c’entra?”
Milena, nonostante la confusione della giornata, ci ha raccontato che il tutto nacque quando con il marito acquistarono i terreni dell’azienda che erano stati venduti come tutti adatti per la coltivazione a Barolo, ma in realtà una parte era completamente inadatta, presentando caratteristiche del terreno più adatte ad un bianco come traminer o riesling. E così, da una “sola“, e da una grandissima intuizione di Aldo Vajra nasce uno dei migliori riesling italiani…

3 commenti

  • Tommaso Farina

    E non solo: tra i terreni aziendali ce n’è uno coltivato con la Freisa del nonno di Aldo. E’ da lì che nasce il Kyè.

  • Max-QM

    Purtroppo con la confusione che c’era la Freisa non siamo riusciti ad assaggiarla (mi rifarò andandoli a trovare), ma quanto era buona anche il Dolcetto :-))

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