Variazioni in rosso. La degustazione.
Finalmente è arrivato. Ben impachettato e in 3 giorni lavorativi, non male.
Ognuna delle 3 bottiglie ha il suo astuccio cartonato e in omaggio è arrivato anche un drop-stop personalizzato
contenuto all’interno di un mini-pieghevole che spiega la filosofia del vino e della sua produzione.
Stappiamo.
Colore decisamente scuro, con un unghia che denota la giovinezza del vino. Al naso non è intensissimo ma con una certa complessità di profumi. I varietali delle uve si fanno sentire, ma sono integrati tra di loro e difficilmente uno prevale sugli altri.
In bocca l’alcolicità del vino si fa sentire (in etichetta è dichiarato 14,5°), così come i tannini, che rimangano comunque setosi e non asciugano troppo la bocca. Buona la persistenza ma non eccezionale. Dopo il primo bicchiere torna la voglia di un secondo, ad evidenziare anche una certa freschezza.
Vale il costo? Diciamo che a quella cifra(35 Euro) si trova anche di meglio, ma rimane un bel vino, da riscoprire con un anno o due sulle spalle.
7 commenti
Sergio
grazie per l’anteprima.
tra un anno allora vengo da te a degustare la numero due 😉
max
@Sergio
le nasconderò in montagna 🙂
Ale
A ME NIENTE DROP STOP O PIEGHEVOLE COMUNQUE IL VINO è GIà IN CANTINA, SECONDO TE QUANTO DOVREBBE RIMANERCI ALMENO?
max
@ale
come detto nel post, penso che un’altra l’assaggerò l’anno prossimo per vedere come evolve.
Per il drop-stop mi spiace, forse era solo per i primissimi ordini.
ciao,
max
Ale
Grazie 1000 della celere rispostra!
GIUSEPPE PALADINO
Max, grazie mille per la prontezza della Tua risposta.
A me il salvagoccia è arrivato, ed anche a me il vino è giunto in tre giorni lavorativi.
Devo premettere che non sono un esperto intenditore, ma amo il vino (soprattutto il rosso).
Anche io ho stappato una sola bottiglia, ed aprirò la seconda tra almeno due anni.
Ho “adagiato” queste “Variazioni”, su un morbidissimo pezzo di cinghiale, da me stesso preparato alla cosiddetta “maresca” (lascio riposare la carne, e nel contempo “me la lavoro” per due giorni e mezzo, e mi son concesso “il lusso”, per così dire, sia di insaporire, che di far sfumare nella cottura, quanto necessitava da una bottiglia di FRATIS – Tenuta Mainardi (cantina giovanissima, perlomeno come produzione personale delle mie zone), acchè pur nell’aggiunta del vino nella cottura si permanesse nel terroir.
Concordo appieno (e nel mio piccolo) sulla troppo tenera età del vino, intuibile pur soltando inclinando il bicchiere (non mi son lasciato impressionare dallo “scuro” del colore, presumo frutto del lavoro dele bucce sul mosto); ed a me il tannino è parso leggermente ruvido, ancora.
Ho vivamente apprezzato l’alcolicità del prodotto.
Grazie Max
P.S. Mi segnerò sull’Agenda che tra un anno aprirai la II bottiglia e ti ricontatterò, per sapere questo giovanotto com’ cresciuto.
Grazie ancora.
Pino Paladino
max
@giuseppe
certo che con il cinghiale è la morte sua
Ci risentiamo l’anno prossimo per la seconda boccia 🙂