Giornate del Pinot Nero 2018, il ventennale
Il Blauburgunder si confronta con gli altri Pinot Nero
Si sono svolte ai primi di maggio a Egna/Montagna in Alto Adige, le Giornate del Pinot Nero, che quest’anno arrivano alla ventesima edizione.
Le Giornate del Pinot nero non sono solo un banco d’assaggio o un concorso, ma più cose insieme.
Il Concorso, giunto alla 17^ edizione, che ha visto impegnati diversi operatori nei mesi precedenti per decretare i migliori pinot nero dell’annata 2015.
Le Giornate del Pinot Nero, che sono i banchi d’assaggio aperti al pubblico dedicati a far conoscere e degustare i vincitori del concorso e le etichette partecipanti (con approfondimenti e tavole rotonde sull’argomento).
Le Serate del Pinot Nero, che sono gli eventi aperti al pubblico, comprensivi dei ristoranti di Egna e Montagna che preparano menu a base di pinot nero e mettono in degustazione più pinot nero.
Un evento quindi che coinvolge la zona di Castelfeder, dove il pinot nero è considerato il vitigno principe (Mazzon è sempre una frazione di Egna, Glen di Montagna).
Vini in concorso
Venendo ai vini in concorso, erano presenti 83 vini, di cui 43 dell’Alto Adige, 17 del Trentino, 9 del Friuli e poi Piemonte, Toscana, Veneto, Oltrepo. Quindi con una buona rappresentanza delle zone d’Italia più vocate, ad eccezione della Val d’Aosta purtroppo non presente.
I miei assaggi personali hanno evidenziato un alto livello qualitativo per molti dei vini altoatesini, confermando comunque che la zona dell’Alto Adige rimane la più vocata.
Confrontandoli poi con gli equivalenti di annata francesi se la sono cavata meglio come prontezza di beva, anche se a livello assoluto il Les Angles Volnay di Boillot e l’Alsace di Mochel sembravano un gradino più in alto.
Tra i miei migliori assaggio ho segnato Castel Juval (fuori dai primi 10 della classifica ufficiale) e poi i Pinot Nero della zona di Glen: il Riserva di Cortaccia ed il Riserva Maglen (unione delle uve provenienti da Mazzon e Glen) di Tramin.
Confermando quanto mi siano piaciuti i pinot neri della zona di Glen (frazione di Montagna).
Tra il gruppetto di testa il Segni di Langa di Gianluca Colombo (Roddi) ed il Borgum Novum di Castelfeder (1^ per la classifica ufficiale).
Menzione speciale per il Mason di Manincor, al naso era ancora un po’ troppo presente il legno, ma in bocca forse è quello che mi è piaciuto di più.
Poi il Monticol di Terlano ed il Riserva di Malojer Gummerhof. Un gradino leggermente più in basso, ma sempre un bel bere Brunnenhof, Glassierhof, Tiefenbrunner, Falkenstein. Poi il Maso Elesi della Cantina Riva del Garda, Maso Poli, Pisoni, Tenuta Mazzolino con il Noir e Podera Fortuna con Fortuni.
In definitiva con l’annata 2015 si è bevuto bene, confermata anche la Francia, mentre i pinot nero del nuovo mondo non mi hanno entusiasmato.
A livello organizzativo, la sede del banco d’assaggio è molto semplice, ma è facilmente raggiungibile ed il servizio veloce e molto attento.
Il consiglio comunque è di andare da quelle parti e girarsi le cantine, la zona è stupenda e la disponibilità dei produttori e dei ristoratori è veramente notevole