Vini degustati

Cotat..nta bontà in un bianco del ’96

Non capita spesso di bere bianchi invecchiati (anzi per me e mia moglie è stata la prima volta di un bianco francese di 10 anni), ma ieri sera era una di quelle serate in cui c’è bisogno di tirarsi su di morale e così decidiamo di stappare un Sancerre “Les Monts Damnes” di Francis Cotat del 1996.

Già il tappo appena stappato porta con se un netto sentore di lievito di birra (quello fresco per intenderci). Versiamo nei calici, il profumo di lievito è evidente e forse un pò invadente. Aspettiamo qualche minuto.
Riproviamo e veniamo avvolti da sentori di pompelmo ed altri agrumi, sembra un bianco del 2005, altro che 10 anni.
In bocca una sensazione mista, di delicato e di deciso nello stesso tempo. La persistenza è buona, con una freschezza che ci stupisce ogni secondo.
I profumi continuano a variare, ritorna il lievito, si riconosce nettamente il sauvignon, ma ci sono anche note particolari, come di cioccolato bianco.

Un’emozione continua.

Dopo bottiglie così, mi rendo conto della bellezza di essere neofiti, hai la certezza che là fuori ci sono tantissimi vini stupendi che ti aspettano.

5 commenti

  • Andrea Grevi

    E’ vero basta saper aspettare …oppure divertirsi come il sottoscritto a scovare qualche vecchia bottiglia tra gli scaffali polverosi di qualche enoteca…ho qualche bel bianco di 10 anni…in cantina…che non vedo l’ora di aprire…ma per ora resisto…
    Figurati che 3 anni fà scovai un cervaro della sala del 1997 sullo scaffale di un panificio!!

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