Vendere vino online in modo alternativo
Prima una piccola introduzione.
L’e-commerce ha vissuto in questi anni una fase di crescita, non solo nel numero dei negozi online, ma anche nel “come” vendere.
Sono così nati siti che propongono metodologie di vendita alternative al classico “carrello” e catalogo. Uno di questi è Born4Shop che propone solo per pochi giorni una serie di prodotti di determinate marche a prezzi scontati.
Quindi è possibile imbattersi una settimana nelle offerte dei jeans Calvin Klein, e la settimana dopo dei trapani Bosh.
Questa volta, e penso sia la prima volta, tocca ad un paio di aziende vinicole piemontese: Cantina del Glicine di Neive e Tenuta Rocca di Monforte d’Alba, non certo famosissime, ma nemmeno sconosciute.
Rispetto ai prezzi ufficiale, lo sconto c’è, anche se è possibile acquistare le bottiglie solo in cartoni da sei.
Ma non è tanto questo che mi stupisce, quanto come questa scelta di canale di vendita “diversa” venga fatta da aziende poco conosciute, mentre le più famose restano alla porta (se non con qualche rara eccezione in contesti più che altro off-line) .
Ancora una volta la paura di interferire con i propri canali distribuitivi? Una mancanza di propensione del marketing italiano a provare nuovi mezzi?
Forza un pò di coraggio! Ci sarà pure qualche grande azienda vinicola italiana Born4Sell 🙂
6 commenti
gianpaolo
Nooo, scherzi. Alle aziende + blasonate mica gliene frega niente di vendere. E’ solo per passione che fanno vino 😀
TomBolini
Poggio Argentiera, http://www.poggioargentiera.com – si sta preparando a farlo.
andrea gori
poggioargentiera lo venderebbe volentieri ma deve cambiare prima la posta italiana…
Max-QM
@andreagori
concordo che la posta italiana non è il massimo e certo in alcuni casi fa passare la voglia di fare imprenditoria.
Ma se si hanno le idee chiare, non improvvisandosi dall’oggi al domani venditori online, ci si può riuscire.
Ho sempre avuto l’impressione che la vendita online fosse percepita come qualcosa che appena si attiva deve funzionare. E chi l’ha detto?
Se si apre un negozio reale, si buttano alla rinfusa i prodotti in vetrina, il commesso c’è 10 minuti al giorno, non si comunica che il negozio è stato aperto, nessuno di noi potrà pensare che riesca a vendere. Ma soprattutto che la colpa non è del metodo di vendita in se, ma nel modo in cui è condotta la vendita. Stessa cosa vale per il web.
Quindi sono sicuro che un produttore come Gianpaolo riuscirà a togliersi qualche piccola soddisfazione.
Eclisse
In realtà stà partendo un progetto molto carino rivolto a gratis i produttori, grandi e piccoli che vogliono vendere on-line senza costi legati al web è: http://www.winefood.it
Il progetto vuole radunare in trasparenza su di un portale unico roduttori tipici e promuoverli sui mercati attraverso il portale, è quasi un esperimento di WebMarketing. Certo l’aspetto di spedizioni e logistica non è facile da “sbrigare” a prezzi concorrenziali, però evita di dover avere un proprio sito e tantomento di doversi smazzare la questione dei pagamenti.
RoVino
Max,
ti ho invitato qui:
http://esalazionietiliche.spazioblog.it/94548/
Direi che di cose carine ne hai da raccontare…:)