Varie

“Ripasso con la scatola”

Sempre a proposito di contenitori per il vino, segnaliamo il post di Lizzy di Vino Pigro dedicato al caso del Valpolicella Ripasso venduto all’estero nel “bag in box“.
Qui nessuna polemica su vetro e bric, ma delle giustissime osservazioni su come sia difficile promuovere prodotti di qualità, quando c’è qualcuno pronto a “svendere” l’immagine di un territorio (senza la quale sicuramente non sarebbe mai riuscito a vendere quello stesso vino).

Dimenticavo, il prosecco in lattina è meglio o peggio?

Aggiornamento del 4/09/06: sembra che si tratti di contraffazione. Complimenti di nuovo a Lizzy per aver scoperchiato il caso

2 commenti

  • Gianpaolo

    Sapessi quant’e’ difficile poter lavorare insieme, tra colleghi-competitori, all’interno di un territorio vinicolo.
    E questo è forse il più grande limite della vitivinicoltura italiana, se fossimo capaci di agire con un minimo di coordinazione segueno un progetto coerente, avremmo un successo enorme. Spesso, da noi prevale la logica del tanto peggio tanto meglio. Sai qual’e’ il primo pensiero che viene in mente al produttore medio quando si parla di promozione di un territorio? Il pensiero è: ma perché devo promuovere anche i prodotti degli altri concorrenti?

  • Max-QM

    Sarebbe bello avere la mentalità un pochino più aperta, ma capisco che la cosa non è affatto facile. Eppure di esempi positivi davanti agli occhi ce ne sono…

    E’ anche giusto però che a chi fa il furbo(pur rimanendo nel legale) si faccia notare la cosa, non si sa mai che cominci a capirlo…

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