LiveWine 2016. Come è andata?
LiveWine 2016 si è confermato uno dei migliori eventi del vino a Milano.
Per il posto. L’ex palazzo del ghiaccio di Via Piranesi, con la sua luminosità e le alte volte è perfetto per godere del vino e dei produttori. Se vuoi riposarti un attimo la zona con i 3 gradini ti permette di rilassarti e goderti comunque i produttori.
Per i vignaioli. Tanti vignaioli artigiani di alto livello difficile incontrarli tutti insieme. LiveWine da questo punto vista non sbaglia.
Per la gente. Appassionati, operatori, esperti. Tutti insieme a girare per banchetti ed assaggiare vini.
Purtroppo il tempo è stato tiranno ed abbiamo potuto fare pochi assaggi. Ma tra quelli fatti non possiamo non citare i seguenti:
– Altura Bianco 2015 (non ancora imbottigliato)
– Tunia Bianco 2013
– Margò Rosso 2014 ed il Passito muffato
– Fiorano Pecorino 2015
– Barraco Milocca 2008
– Marco Sara Schiopettino 2014
– Casa Caterina 2003 Franciacorta
– Il Pendio Brusato Franciacorta
– Macea Bianco 2014
Unica nota stonata?
Il manifesto di LiveWine non ci è piaciuto.
Una comunicazione che punta su cosa non si fa, non ci piace. Ci ricorda le aziende della grande distribuzione che mettono ben evidente “Non contiene coloranti” “Non contiene….”, mentre un prodotto di qualità (come quelli presentati a LiveWine) non ha bisogno di dire cosa non fa, ma piuttosto cosa fa.