Champagne Pommery sotto le Stelle
Da qualche anno ormai Milano vive un processo di mutazione, ancora in corso, dove agli occhi di chi la vive ogni giorno c’è un dato evidente: lo skyline cittadino è radicalmente cambiato.
Nuovi edifici, moderni e avanguardistici, affiancano quelli più storici. E i punti da dove guardare Milano dall’alto si moltiplicano.
Una metropoli è da considerarsi tale se ci sono molte terrazze accessibili?
Sicuramente ne sono un ottimo biglietto da visita.
Tra gli aficionados di questi “alti locali” c’è lo Champagne. Niente di meglio godersi un calice di bollicine francesi osservando lo skyline milanese.
Una prova inconfutabile è la serata Champagne Pommery sotto le Stelle organizzata dalla Terrazza Boscolo Milano con la Maison Vranken Pommery. Una cena di 4 portate firmate dal resident chef Giovanni Caracciolo in abbinamento a una selezione di Champagne Pommery. La cena è stata di buon livello, ma è su ciò che ha riempito i calici che spetta concentrarsi.
Dall’aperitivo è evidente l’obiettivo della Maison Pommery di creare nuove occasioni di consumo per i suoi Champagne.
Il Royal Blue Sky Dry ci è stato servito con ghiaccio e frutti di bosco rivelando un’anima sbarazzina e fruttata. Per curiosità l’abbiamo chiesto senza ghiaccio. Frutto in dosi massicce, e zuccheri all’attacco del palato. A testuggine.
Lo Champagne Summertime Blanc de Blancs Brut ha già tutto nel nome. Coniato per l’estate e per i momenti spensierati, è di colore oro pallido. Provoca il naso con un po’ di acacia e sempre con un notevole frutto zuccheroso, quasi da gelèe. In bocca è morbido con una bollicina fine, sempre molto fruttato. Bevi senza pensieri. E metti in conto di provare gli altri tre champagne stagionali.
Con l’Apanage Brut, blend a prevalenza di Chardonnay che matura sui lieviti per 42 mesi, la presenza ruffiana del frutto lascia spazio a caratteristiche più apprezzate da chi usa lo Champagne non solo come buon viatico per la conversazione.
Naso con nocciola prevalente, bollicina esplosiva e una bevuta che richiama il bergamotto e piccoli frutti rossi selvatici. Pungente e piacevole ma non persistente.
E’ il turno del Rosè Apanage, assemblaggio di Chardonnay e Pinot Nero della zona di Bouzy. A parte non comprendere completamente l’abbinamento con il dessert – un cannolo siciliano rivisitato – di questo vino si apprezza il rosa pallido nel bicchiere e l’anima ferma ed elegante. La bollicina fine sprigiona profumi freschi e delicati. In bocca un concerto soave: tra la mela verde e le fragoline selvatiche.
In conclusione una cena impegnativa dal punto di vista economico, ma che per la vista, la qualità dei prodotti ed il clima perfetto ci ha fatto sentire nella grande metropoli europea che è Milano.