Aprire una bottiglia e le diverse chiusure del vino
Aprire una bottiglia di vino sembra un’attività facile, ma non sempre è così
Prima di parlare di attrezzi, partiamo dalla bottiglia e prima del come aprirla capiamo come è stata chiusa.
La nostra amata bottiglia può essere chiusa in diversi modi:
- il classico tappo inserito nel collo (di sughero o sintetico)
- tappo a fungo (come gli spumanti – scopri come è fatto)
- tappo a corona (come alcuni vini frizzanti – tappo a corona su wikipedia)
- tappo spago (una sorta di tappo a fungo trattenuto con dello spago invece che da una gabbietta metallica)
- tappo a vite o stelvin (in rapida diffusione, lo troviamo spesso anche nelle bottiglie dei superalcolici – scopri di più)
- tappo di vetro (più raro – un interessante approfondimento del produttore Brezza)
Di fronte a queste tipologie si potrebbe pensare che siano necessari diversi cavatappi, in realtà uno solo vi sarà utile per tutte le tipologie.
Dimenticate il classico cavatappi da casa (quello con le “ali”) e puntate a comprare un doppia leva.
Grazie alla doppia leva, avrete infatti minor possibilità di rompere il tappo e farete anche molta meno fatica.
Per aprire una bottiglia di spumante, vi rimandiamo all’articolo dedicato, mentre qui ci concentriamo sull’apertura di un classico tappo di sughero o sintetico di una bottiglia di vino.
- Prendete il vostro cavatappi ed estraete la lama piccola che si trova sul lato superiore.
- Tenendo ben serrata la bottiglia con una mano, con l’altra incidete la capsula di alluminio o di plastica che ricopre il tappo. Il trucco è appoggiarsi contro la curvatura inferiore del collo della bottiglia (e non su quella superiore), ed inciderla per tutta la sua circonferenza. Utilizzate poi sempre la lama piccola per fare un incisione dal basso verso l’alto. Utilizzate la punta della stessa per allargare la capsula e voilà, la capsula si toglie con facilità.
CONSIGLIO: E’ buona abitudine, soprattutto con le bottiglie più vecchie, passare un tovagliolo intorno al collo della bottiglia liberata dalla capsula e sopra il tappo (in modo da evitare che eventuale polvere possa poi finire nel vino o nel calice). - Chiudete la lama piccola del cavatappi ed estraete il “verme”, ovvero la spirale autofilettante.
- Puntate la punta della spirale esattamente al centro del tappo (per centrare correttamente il tappo, meglio usare la spirale inclinata a 45°, poi, una volta centrata bene rimetterlo perfettamente verticale).
- Spingete la spirale all’interno del tappo con movimento rotatorio.
- Arrivati a circa 2/3 o di più (dipende dalla lunghezza del tappo) potete provare ad attivare la prima leva del cavatappi. Ovvero quella più corta. Appoggiatela al bordo del collo della bottiglia ed alzate la parte del cavatappi dove appoggiate la mano. Il tappo si alzerà. Provate fino a dove riuscite, dopodiché posizionare la seconda leva (quella più lunga) al posto della prima.
- Alzate nuovamente il cavatappi e quando ormai sta per uscire completamente, utilizzate la mano per farlo uscire delicatamente. In questo modo eviterete che qualche residuo di tappo possa finire dentro la bottiglia.
Anche in questo caso, soprattutto se la bottiglia ha qualche anno, con un tovagliolo ripulite la parte interna del collo.
Il gioco è fatto!
Se poi avete una bottiglia con parecchi anni alle spalle ed il sughero non vi sembra in buone condizioni, dovrete procurarvi un cavatappi a lame.
Le lame andranno inserite lentamente, lateralmente, per poi fare una lenta torsione verso l’alto e portare fuori il tappo completamente integro.