Turismo del Vino,  Vini degustati

La Sicilia del vino 1 – Nino Barraco

Da qualche mese Avvinare soffre di mancanza di aggiornamenti, colpa della nuova avventura di Enotecheamilano.it. Bastano però solo 4 giorni in Sicilia quest’estate con eccezionali compagni di avventura (Michi, Giovanna, Cristina e Sabrina) per avere tantissime cose da scrivere.

Quattro giorni a gironzolare per la Sicilia nord-occidentale, partendo da Marsala, arrivando fino a Menfi e tornando a Palermo.

L’idea era andare a vedere le vigne di amici vignaioli, godendosi anche il mare e le specialità culinarie di quella parte di Sicilia (soprattutto per me che non ci avevo mai messo piede).

E così atterrati di buon mattino a Palermo

abbiamo preso il mitico pandino che ci avrebbe scorrazzato per quasi 700 km.
Ci siamo subuto diretti verso Palermo città, passando per Capaci, luogo simbolo del sacrificio di pochi per molti.

Abbiamo provato un primo bagno a Mondello, ma visto l’impossibilità di parcheggiare, ci siamo diretti a Marsala per poggiare le valigie al bed&breakfast Porta Nuova (ottimo per chi volesse alloggiare in centro a Marsala, grazie anche alla gentilezza e disponibilità di Ciccio).

Primo giro al centro di Marsala, molto bella con i suoi monumenti, vicoli e per me la prima scoperta della giornata: il pane cunzato da La vecchia.

Nel pomeriggio bagno in una delle tante spiagge vicino a Marsala, per essere poi raggiunti da Nino Barraco, produttore molto particolare della zona di Marsala.

Con Nino abbiamo iniziato un viaggio alla scoperta dei suoi stupendi vigneti, situati a pochi metri dal mare o a pochi km da esso.

Concludendo la giornata con la splendida vista del tramonto sulle isole di Favignana, Levanzo e Marittimo, direttamente dai vigneti di Nino, mangiando dolcetti siciliani appoggiati sul tettuccio della Panda e dopo aver assaggiato tutte le uve dei vigneti visitati.

E la cosa più incredibile, è che da ormai 20 ore sul suolo siciliano, non avevamo ancora assaggiato un vino. Con Nino infatti la degustazione era posticipata la sera dopo quando saremmo stati ospiti a casa sua per una grigliata di pesce. Ma anche senza assaggiare il vino di Nino (che comunque già conoscevamo) non si può non rimanere rapiti dall’orgoglio e dalla voglia di Nino di fare vini di Marsala, nonostante il nome sia ampiamente rovinato da produzioni lontane dagli antichi splendori.

Aggiungete massima attenzione alla vigna, alle varietà autoctone e ad intervenire il minimo possibile per far lavorare al meglio vigne e suoli della zona, che pur con le loro specifiche identità, sono veramente unici.

La sera dopo, a casa di Nino, è stata una cena informale dove i vini erano in sottofondo, ma molto presenti nei discorsi e nella serata stessa.

E chiudere la giornata guardando il cielo stellato, alla ricerca di qualche stella cadente, è stato il miglior modo per salutare una splendida giornata ed un grande produttore.

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