I formati delle bottiglie
Scena in enoteca: Cliente: “Buongiorno!” Enotecario: “Buongiorno!” Cliente “Vorrei regalare una bottiglia importante ad un caro amico. Sicuramente uno spumante come un Franciacorta. Lo berremo ad una cena con una decina di persone…” Enotecario: “Potremmo andare sui formati speciali” Cliente: ” Prego?” Enotecario: “Un magnum, un jeroboam, un mathusalem” Faccia interrogativa del Cliente. Per non ritrovarvi nella stessa situazione forse è meglio ripassare i formati delle bottiglie.
Il calice giusto
Qualche anno fa a tutti i concorsi enologici e alle fiere di settore non ci si poteva esimere dal classico calice ISO. Piccolo, scomodo, ma corretto nelle sue forme. Era il terrore dei vini rossi strutturati o degli spumanti. In entrambi i casi poco adatto a queste tipologia di vini. Pian piano è andato in disuso, superato anche da un’eccessiva proliferazione di calici, magari simili nelle forme, ma sicuramente più grandi nelle dimensioni. Questo nel mondo professionale del vino. Figuriamoci nel mondo degli appassionati e dei semplici bevitori. Non c’è grande supermercato o negozi di casalinghi che non abbia messo in bella mostra i migliori calici per vini. Quello specifico per…
Scelto il calice? Adesso usiamolo al meglio
Abbiamo già scritto come scegliere il calice giusto. Ma una volta acquistato il nostro set di calici preferiti, sappiamo come usarli? Cominciamo dai primi passi. LAVAGGIO I calici contemporanei reggono molto bene anche la lavastoviglie, ma se volete conservarli a lungo conviene lavarli a mano. L’acqua dovrà essere molto calda, ma non bollente, il vetro scaldandosi diventa più fragile e non è difficile romperlo mentre si strofina l’interno di un calice. Poco sapone (meglio neutro), ma soprattutto conviene sciacquare subito il calice dopo l’utilizzo. Certi vini, in particolare i rossi, sono così ricchi di sostanze coloranti che, se lasciati anche solo con qualche goccia di vino per qualche ora, potrebbero…
L’importanza del calice giusto per il vino giusto
Sicuramente avremo sentito della “guerra dei calici” sullo Champagne. Negli anni della Bella Epoque, era solito simboleggiarlo nelle coppe, poi è stata la volta della flute ed infine si è arrivato ad un calice più ampio, più adatto a veicolare i profumi del vino e non solo la parte visuale delle bollicine che risalgono il calice. Questo per dire che l’evoluzione dei calici del vino è andata di pari passo con l’evoluzione del gusto, ma anche della conoscenza e dello studio dei fattori che influenzano la degustazione di un vino partendo dal calice. E di questo bisogna ringraziare anche i produttori di calici che hanno dedicato tempo e tantissime sperimentazioni…
I vitigni principali del Franciacorta: Chardonnay e Pinot nero
CONOSCERE IL FRANCIACORTA Si parla tanto di territorio, ed è correttissimo, anzi necessario, ma ogni tanto meglio ricordarsi dei “fondamentali”. E quindi parliamo delle uve che compongono il Franciacorta. Chardonnay e Pinot nero sono quelle più utilizzate, senza dimenticare che anche il Pinot Bianco può essere utilizzato per fare Franciacorta (ma mai sopra il 50%). E’ facile trovare solo Chardonnay in purezza su alcune produzioni. Quasi sempre il Satén è quasi esclusivamente Chardonnay (su questa tipologia di vino non si può utilizzare Pinot nero). Molto più facile trovare un “blend” delle due uve principali. Sui Franciacorta “bianchi”, lo Chardonnay è quasi sempre maggioritario, mentre il Pinot nero aumenta nelle versioni “rosé”,…